Ho assaggiato questi biscotti per la prima volta quando è nata mia figlia. Una donna semplice, esile, composta, garbata, dall’aria pulita, con l’acqua marina al posto degli occhi me li portò in dono. Le chiesi la ricetta e...il segreto, perchè doveva esserci un segreto dietro tali profumi e consistenze. E di fatti c’era...era la pazienza (a’ pacienza, come lei disse) quella che non avrei mai potuto avere in quel periodo indaffarato, ma che mi sarei ripromessa di ricaricare, anche a lungo, per fare la PROVA. Era la pazienza di montare a mano le uova con lo zucchero senza quei mezzi meccanici che lei neanche si sognava di utilizzare e la sapienza, aggiungo io, di dare forma ad una pasta molto morbida e profumata.
Ora che questi deliziosi dolcetti sono divenuti un classico del thé time della casadellelucertole, e ora che la garbata creatura che me li fece assaggiare non c’è più, ho desiderato condividere con Tuky e con tutti voi la semplicità di una ricetta che sa di limone. La lezione (sono un’insegnate e devo pur, ogni giorno, fare il mio dovere!) è questa volta, ancora più delle altre volte, di assaporare i momenti lunghi, di ricercare ovvietà sempre più rare, di applicarsi in un’esercizio oramai divenuto ostico e difficile: a’ pacienza.
6 uova ( 4 tuorli e 2 intere)
250 gr di zucchero
230 ml di latte
230 gr di olio di semi
20 gr di cremor di tartaro
10 gr di bicarbonato di sodio
800 gr di farina 00 circa
800 gr di farina 00 circa
2 cucchiai di pasta di limoni
la scorza di due limoni grattugiati
Per la glassa:
500 gr di zucchero a velo
succo filtrato di due limoni
Alla ricetta originale ho aggiunto solo la pasta di limoni, perchè amo non farmi sfuggire i profumi naturali ed intrappolarli nelle conserve che userò poi.
Si grattugia la scorza dei due limoni e si mescolano allo zucchero in modo da farlo diventare giallognolo e profumato. Si montano con enorme pazienza e buona lena le uova intere i tuorli e lo zucchero con un chucchiaio di legno oppure una frusta. Il composto deve essere molto spumoso, per cui occorreranno10-15 minuti, anche 20 se diamo segni di cedimento. Poi si versa la montata sulla farina setacciata a cui avremo aggiunto i due agenti lievitanti uniti al momento, e si aggiungono gli altri ingredienti mescolando il composto delicatamente, finchè si stacca dalle pareti della ciotola.
L’impasto si presenterà di un colore giallo vivo (sempre se avrete usato uova VERE!), sarà profumato e molto morbido; avrete forse bisogno di un altro pò farina per riuscire per dare forma ai biscotti, ma senza esagerare. Io ho dato la forma di cordoncino arrotolato che ricordavo, ma credo siano carini anche sferici e leggermente appiattiti sulla sommità.
Si cuociono in forno a 200° per 10 minuti. Esternamente devono restare bianchi.
Una volta freddi si glassano. La glassa si prepara stemperando gradualmente lo zucchero con il succo di limone filtrato, occorre regolarsi un pò ad occhio ed in base alla grandezza dei limoni. Ad ogni modo la consistenza della glassa dovrà essere molto corposa e densa, il colore bianco, il sapore agro e pungente.
Con questo post partecipo al contest E’ sempre l’ora del té della ciliegina sulla torta.
Con questo post partecipo al contest E’ sempre l’ora del té della ciliegina sulla torta.
Ringrazio l’ottima Tuky per l’ occasione: ho rispolverato con piacere ricordi sopiti e sapori autentici.