Le ultime pesche...piene sole. Passeggio finchè posso per il mercato, finchè le braccia non si rigano per il peso delle buste. Nonostante domani inizi il mese di ottobre, spero di trovarne ancora di belle, dolci e zuccherine. Guardo tra cassette e banchi che iniziano già a riempirsi del verde dei broccoli e delle bietole e penso che l’autunno ormai iniziato non mi lascerà rifare ancora una volta questo dolce. Poi, ad un tratto, una ricurva signora mi invita a guardare il suo tesoro: prende una pesca e per fugare le mie perplessità, estrae dalla tasca del grembiule un coltellino affilato, la sbuccia, la spacca in quattro spicchi e me ne offre uno. Ecco. La semplicità delle cose buone si ricompone in quel gesto autentico, pieno di complicità: la donna intuisce dai miei occhi che con me “può farlo” ed io, da quelle meravigliose mani solcate dalla terra accetterei qualsiasi cosa.
Mentre prendo il sacchetto con le pesche fra le mani, mi sono già pentita di non averne comprate di più. Ma oramai è tardi, mi allontano velocemente dal vocio colorato del mercato e corro a fare la mia tatin.
500 gr di pasta sfoglia fast divisa in due dischi
500 gr di pesche gialle affettate
25 gr di burro
80 gr di zucchero
2 cucchiai di acqua
1 cucchiaino di succo di limone
Si dispongono le fette di pesca sulla tortiera ricoperta di carta forno, avendo cura di disporle in modo coreografico, pensando, cioè, a quando la torta verrà capovolta. In un pentolino si sciolgono burro zucchero e l’acqua e si fa bollire per 5 minuti. Si versa questo composto sulle pesche e si ricopre il tutto con i due dischi di sfoglia sovrapposti. Si inforna a 180° per circa 20 minuti, o comunque fichè la sfoglia non cominca a dorarsi. Una volta sfornata ed intiepidita si può capovolgere la torta, eliminando la carta forno. Si può servire su uno specchio di panna freschissima semi-montata con un pò di zucchero a velo e foglioline di mentuccia fresca.
Con questo post partecipo al contest di Dolci a gogò Take Away.
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